Quattro volte nel giro di pochi giorni, M.B., 38 anni, si è recato al pronto soccorso per curare una ciste all’inguine infettata. Purtroppo, dopo l’ennesima emorragia causata dalla stessa ciste, il giovane è deceduto. La Procura ha avviato un’indagine e ordinato l’autopsia.
La prima volta che si è presentato in ospedale, a causa dell’affollamento al pronto soccorso, gli è stato consigliato di ritornare il giorno successivo. Così ha fatto, e il giorno seguente è stato medicato con un drenaggio prima di essere mandato a casa. Successivamente, ha avuto un’altra emorragia ed è stato trasportato nuovamente in ospedale, dove la ferita è stata tamponata e l’emorragia arrestata. Dopo essere stato dimesso con l’indicazione di tornare per la medicazione, la stessa sera ha subito un’altra violenta emorragia. Purtroppo, nonostante l’intervento del 118, il 38enne è deceduto durante il trasporto in ospedale.
L’apertura di un’indagine suscita interrogativi sulle circostanze che hanno portato alla tragica morte del ragazzo. In considerazione di ciò, potrebbe essere opportuno che la famiglia del defunto valuti la possibilità di richiedere un risarcimento per eventuali responsabilità nell’assistenza medica fornita, al fine di garantire giustizia e chiarezza in questa dolorosa vicenda.