Un’ostetrica dell’Asst Franciacorta è stata condannata a risarcire 500.000 euro di danni all’azienda sanitaria, in seguito all’errata interpretazione del monitoraggio del battito cardiaco di un bambino, sbaglio che ha causato gravi danni irreversibili.
Nel 2015, durante il parto presso l’ospedale di Chiari, il bambino subì una prolungata mancanza di ossigeno che gli causò una paralisi cerebrale. Tre anni dopo, l’Asst stipulò un accordo di risarcimento con i genitori del bambino per un importo di un milione e mezzo di euro. In seguito a questa transazione, la famiglia ritirò la denuncia contro i due professionisti sanitari coinvolti nell’evento.
Dopo aver pagato il risarcimento, l’azienda sanitaria ha segnalato l’incidente alla Corte dei Conti, che ha citato in giudizio la ginecologa e l’ostetrica coinvolte. Dopo molte perizie, la sentenza: ginecologa assolta e ostetrica condannata. Secondo la ricostruzione dei giudici, il tracciato del battito cardiaco presentava caratteristiche preoccupanti, il che avrebbe richiesto l’intervento immediato dell’ostetrica per avvisare il medico di guardia. Tuttavia, oltre a non aver svolto questo compito, l’ostetrica ha registrato nella cartella clinica un battito cardiaco “rassicurante” per tre volte nell’arco di un’ora.