La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta sulla morte di un medico, avvenuta nel 2013, che si sarebbe ammalato dopo aver eseguito un’autopsia su un cadavere affetto da “epatite acuta in linfoma”. L’indagine mira a chiarire le circostanze del decesso e verificare se vi siano stati errori procedurali o violazioni delle norme di sicurezza durante l’esecuzione dell’autopsia.
Secondo le prime informazioni, il medico avrebbe utilizzato una mascherina chirurgica non abbastanza protettiva, l’inchiesta è volta a determinare eventuali responsabilità, comprese quelle legate alla fornitura e all’utilizzo di dispositivi di protezione individuale adeguati. Questo caso potrebbe riaprire il dibattito sulla sicurezza del personale sanitario e sulla necessità di protocolli più stringenti per evitare rischi simili in futuro.